Mostri e magie, la Villa Palagonia di Bagheria apre le porte @ 29 Jul 2014
Giovedì 31 luglio alle ore 17 a Bagheria la visita guidata a Villa Palagonia con l’accesso anche alle stanze destinate ad appartamento del Principe, finora non fruibili. La visita sarà guidata da E. Tornatore che ha effettuato recenti studi sulle decorazioni delle sale fino ad ora inaccessibili. Successivamente si visiterà l’arco del PadrEterno, forcipe collegato al centro del perduto viale della villa e la nuova galleria di arte contemporanea Drago.

Il complesso architettonico, noto come la “Villa dei Mostri”, fu fondato dal Principe di Palagonia, Francesco Ferdinando I di Gravina. Il progetto è con certezza del domenicano Tommaso Maria Napoli, la direzione dei lavori, iniziati dopo il 1715, porta il nome di Agatino Daidone. La villa ancor prima delle decorazioni messe in opera dal nipote del fondatore, Ferdinando Francesco III Gravina Alliata, racchiudeva già tutta la potenzialità di una residenza magica, che alla planimetria ad ordinamento fisso dell’edilizia barocca palermitana, fedele al classicismo tardo manieristico, contrappone una tensione cronica, dotata di stravagante fascino.

“Le idee e l’intenzionale controsenso che guidano le sculture, lasciano intendere chiaramente la volontà di prendere in giro la civiltà antica e la mitologia, cosa che ad un classicista della fine del ‘700 avrebbero fatto venire i brividi”: cosi scriveva Karl Lohmeyer nel suo Barocco di Palagonia, e continuava “ci si chiede, cosa avrebbe fatto un maestro come Ferdinand Diez, l’artista che ha creato la scalinata del palazzo di Treviri, (e varie sculture) disprezzate e frantumate che come numero ed effetto si eguagliano, se non addirittura superano quelle di Bagheria, se avesse avuto un committente come il Principe di Palagonia?”.

Il nascente neoclassicismo, presente nella Villa a discapito di molte altre cose distrutte si deve successivamente al fratellastro nonché genero del Gravina-Alliata che appose il nuovo stemma dei Gravina con l’iscrizione citata dal Lohmeyer “Salvatore Gravina, primo di questo nome, principe di Palagonia, fratello del fu Francesco Ferdinando fondatore di questi singolari ornamenti”, e segue con più esplicita e fiera iscrizione “cangio l’antica interior struttura al gusto di moderna architettura”.
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