La principessa degli elfi - Parole,immagini e fantasia

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Layra ha vissuto i primi dieci anni della sua vita completamente all’oscuro delle sue origini e del suo retaggio, consapevole solo di essere diversa da tutti gli altri, per il diadema azzurro che le cinge la fronte come un tatuaggio. Quel simbolo la contraddistingue come Principessa degli Elfi della Luce e il suo destino è riscattare il suo popolo dalla tirannia degli Elfi Oscuri, che hanno usurpato il suo trono. Appena scopre la verità, tuttavia, è rapita dai demoni e, nonostante lei tenti più volte la fuga, solo quattro anni dopo ritrova la libertà. La prigionia l'ha marchiata e la sua fiducia nel prossimo è quasi scomparsa, eppure riuscirà a trovare l'amore e l'amicizia, che le resteranno accanto, sebbene il suo destino sia incerto, costellato di tradimenti, fughe e nemici potenti. Un racconto magico capace di evocare le forze del Bene e del Male sovrane del destino di ognuno di noi.

Nota biografica: Licia Oliviero è nata a Torre del Greco nel 1995. Nel 2014 ha conseguito la maturità Scientifica con il massimo dei voti e si è iscritta alla facoltà di Lettere Moderne. Ha da sempre una fervida immaginazione e una predilezione per tutto ciò che appartiene al mondo della fantasia. Considera la lettura un bisogno primario, adora perdersi nei mondi di carta e inchiostro. L'amore per la scrittura deriva direttamente da queste passioni, scrivere è stato inizialmente il mezzo per dare sfogo alla fantasia, mentre adesso è una necessità, capace di rapirla anche per giornate intere. Il suo esordio letterario è stato "La Principessa degli Elfi", seguito da "La Principessa degli Elfi - La Rivolta". La sua ultima pubblicazione, "La Principessa degli Elfi - La Maledizione", è il volume conclusivo della trilogia fantasy.

ISBN: 978-60-5032-075-6
Editore: Narcissus Self Publishing 
Genere: Fantasy 
Pagine: 230
Formato: ePub, mobi, pdf, Kindle
Anno: 2014 

Intervista con l'autrice

Iniziando dal titolo, a cosa è dovuta la sua scelta?

La scelta del titolo, “La Principessa degli Elfi”, è stata per me incredibilmente ovvia e naturale sin dal principio. Potrei quasi affermare di averlo stabilito subito dopo aver delineato a grandi linee la trama e alcuni dei personaggi principali. Essere la Principessa degli Elfi è ciò che mette in moto tutti gli eventi e che cambia la vita della protagonista.



Che cosa o chi le ha dato l'input per scrivere il suo libro?

Considerando che la prima stesura del mio scritto risale al 2009, potrebbe sembrare strano che lo ricordi così bene, d’altro canto, non credo che mi sarebbe possibile dimenticarlo neanche volendolo. Semplicemente un giorno, a metà tra il sogno e la veglia, iniziai a immaginare luoghi e dialoghi tra personaggi ancora senza nome. Continuai a pensarci e così cominciai a scrivere, non sapendo bene dove tutto ciò mi avrebbe portato. Nei momenti più inaspettati mi venivano in mente nuove scene, nuovi dialoghi, e io potevo solo riportarli il più fedelmente possibile, lasciandomi ispirare da qualsiasi cosa che avesse il potere di emozionarmi.


Da quale punto di vista è partita per analizzare le tematiche centrali del suo lavoro?

Credo di aver, forse anche inconsciamente, fondato gran parte della storia sui legami affettivi tra i personaggi. È l’amore, inteso nelle sue molteplici sfumature, a dare forza e speranza a coloro che lo provano, forse anche più della magia di cui i personaggi sono dotati.


L'influenza soggettiva su opere come la sua quanto incide sul risultato finale?

È fuor di dubbio che la soggettività incida moltissimo sul risultato finale di un’opera di fantasia. Tuttavia, per quanto mi riguarda, ho anche tentato di fare un lavoro di immedesimazione nei vari personaggi, man mano che scrivevo la storia, cercando di pensare come loro avrebbero pensato e di scrivere dialoghi e atteggiamenti che li caratterizzassero e diversificassero. Quanto ciò sia riuscito, non credo sia io a doverlo dire.


Per quale motivo i lettori dovrebbero leggere la sua opera?

Perché si legge un libro? O si guarda un film, si ascolta musica, si ammira un quadro? A mio avviso, penso che la risposta principale sia racchiudibile in una parola: emozioni. È questo ciò che, nelle mie intenzioni, il mio libro dovrebbe fare: emozionare i lettori.



Un sincero ringraziamento a Licia Oliviero per averci concesso l'intervista.



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